Posso dire senza troppo pensarci che il Montenegro – nello specifico la zona tra Kotor e Perast – è decisamente sorprendente e affascinante.



Ho trascorso un paio di giorni in Montenegro, tra Kotor e Perast. Il tempo di soggiorno in questa zona varia dal tipo di viaggio e da cosa si cerca. In un viaggio a più tappe, qui si può venire anche solo per un giorno – mentre se ci si vuole rilassare per fare una vera e propria vacanza, si può stare anche qualche giorno in più o una settimana.
Iniziamo dalle basi. Dove si trovano Kotor e Perast? Fra le maestose Bocche di Cattaro che segnano il confine fra Croazia e Montenegro. Da qui, infatti, è facile raggiungere la perla della Croazia: Dubrovnik.
Kotor (Cattaro) tra il 1420 e il 1797 apparteneva alla Repubblica di Venezia e l’influenza di questa dominazione è ancora oggi visibile nell’architettura. La parte veneziana, circondata da un’imponente cinta muraria, è inclusa nella lista dei Patrimoni dell’umanità protetti dall’UNESCO.
Come dicevamo qualche riga più su, la città si specchia nelle Bocche di Cattaro, un’articolata serie di profondi bacini perfettamente riparati dal mare aperto, che costituiscono il più grande porto naturale del mar Adriatico e che ricordano vagamente, per il loro profilo frastagliato, i fiordi norvegesi.
Cosa vedere




Il centro storico di Kotor è piccolo e si gira a piedi in un’ora circa. Piazzette, chiesette e gattini – soprattutto questo.
Belle le mura difensive – un serpentone di pietra visibile pressoché da ogni punto della città – che in alcuni tratti sembrano quasi un prolungamento naturale della montagna. Per chi ama le camminate e le viste dall’alto, è possibile salire i 1350 gradini lungo il colle San Giovanni e godere della vista sui tetti rossi del centro storico e sulle Bocche di Cattaro. Due ingressi per iniziare la salita: in prossimità della Porta Sud e della Porta Nord.
Segnalo anche la Cattedrale di San Trifone, che è l’edificio più maestoso di Kotor. Si tratta di una chiesa cattolica del XII secolo che conserva le reliquie del santo patrono della città. La chiesa fu più volte danneggiata da terremoti e ricostruita; le torri campanarie in stile barocco sono state aggiunte nel 1667. L’interno è in stile romanico, con colonne corinzie alternate a pilastri in pietra rosa.
Dopo aver passeggiato tra le vie di Kotor, spostatevi a Perast, facilmente raggiungibile in taxi o con Hop-On-Hop-Off.







Io ho optato per Hop-On-Hop-Off viste l’audio-guida sul bus e la visita guidata a Kotor incluse.
Perast è una piccola cittadina con alcuni negozietti, una piazza con un ufficio postale e ristoranti direttamente sull’acqua. Posso dire che il suo panorama è tra i più rilassanti mai visti e (ad aprile quando ci sono stata io) il glicine è in fiore ovunque.
Da qui partono molti taxi-boat che vanno sull’isola della Madonna dello Scalpello, detta anche Lady of the Rocks. Incantevole da vedere dalla riva e dall’acqua, è un’isoletta artificiale costruita sopra a un piccolo scoglio.


Secondo la leggenda, l’isolotto fu costruito nel corso dei secoli da marinai locali che mantennero un antico giuramento dopo aver trovato l’icona della Madonna col Bambino su uno scoglio in mare. Al ritorno da ogni viaggio riuscito, posarono una roccia nella baia. Nel corso del tempo, l’isolotto è emerso gradualmente dal mare. L’usanza di lanciare sassi in mare è viva ancora oggi. Ogni anno, al tramonto del 22 luglio, si svolge un evento chiamato fašinada nel dialetto locale, quando i residenti locali prendono le loro barche e lanciano sassi in mare, allargando la superficie dell’isola.
Il Montenegro è un luogo dove il turismo si inizia ad affacciare ora – e questo fa si che qui si possa respirare ancora una bellezza autentica. Consigliatissimo.
Ho parlato anche della tappa successiva di questo viaggio: Bari che ho amato tantissimo.
F.
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