Napoli è anche i suoi muri. Opere spesso non autorizzate, frutto di una protesta sociale o espressione di un progetto artistico. Da Bosoletti passando per BLU, Cyop&Kaf e Banksy, arrivando fino a Jorit e Zed1. Ecco le migliori.
Iside – Francisco Bosoletti
Bosoletti porta la Pudicizia di Sansevero nei Quartieri Spagnoli. Il ritratto della meravigliosa statua della Cappella del Principe de Sangro copre quasi interamente la parete. Come la maggior parte delle opere dell’artista argentino, Iside va fotografata anche in negativo. La trovate in via Emanuele De Deo.
Maradona
Accanto a Iside c’è uno dei più conosciuti simboli della città: Maradona. Realizzato in occasione del secondo scudetto del Napoli, nel 1990, il murales è stato restaurato nel 2016 grazie anche al contributo dei cittadini. Durante i lavori di restauro è stato ritrovato il brillante di Swarovski che era stato usato come orecchino del Pibe de Oro e che ora è stato ricollocato sul murales.
La Madonna con la pistola – Banksy
Unica opera di Banksy in Italia e si trova precisamente in Piazza dei Girolamini. La Madonna è dipinta con una pistola al posto dell’aureola, dal significato profondo e molto legato alla città.
Quore spinato – Cyop&Kaf
Cyop&Kaf, i Quartieri Spagnoli e 223 graffiti. Muri, palazzi, balconi e saracinesche raccontano le storie di personaggi surreali, onirici, a volte inquietanti ma tutti colorati. Quore Spinato è un progetto lungo tre anni in cui è bello perdersi.
Il Gigante – BLU
Sui muri dell’ex OPG, Ospedale Psichiatrico Giudiziario, a Materdei è possibile ammirare l’enorme opera realizzata da BLU. Una figura drammatica e arrabbiata che ha cambiato il volto di questo luogo.
Tutt’egual song’ e criature – Jorit
Ael, una bambina Rom, è uno dei diversi murales realizzato da Jorit a Napoli. Tutt’egual song’ e criature si trova nel Parco dei Murales, periferia est della città. Fa parte di un progetto di riqualificazione della zona insieme alle opere di Zed1, CDO e Rosk&Loste. Oltre a lei, famosissimo e più centrale, di Jorit potete trovare anche il volto di San Gennaro a Forcella.
Ma il bello a Napoli è camminare tra le strade e innamorarsi di ciò che vi capita per caso davanti. Racconti, pensieri e storie sui muri. Che poi ognuno di noi ci vede quello che vuole, come vuole. Questo è ciò che conta.
F.
Una opinione su "LA STREETART DI NAPOLI"