BERLINO: consigli alternativi per chi non ama gli itinerari turistici o pensa di aver già visto tutto!

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David Bowie diceva: “Berlino è la più grande stravaganza culturale che si possa
immaginare” e credo che avesse davvero ragione. Questa città vibra. Non c’è mai nulla di uguale, uno stile unico, un solo carattere. Berlino ti sorprende di metro in metro. Probabilmente è già stato scritto tutto su “cosa fare a Berlino in 3 (4, 7, 10 ecc..) giorni” ed è per questo che io parlerò di qualche chicca… magari meno nota e meno turistica

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Dopo aver visitato gli imperdibili Sony Center, Reichstag, porta di Brandeburgo, isola dei musei, Memoriale dell’Olocausto, Checkpoint Charlie, Judisches Museum, Alexander Platz e, ovviamente, East side gallery dovete trovare un pò di tempo per andare in almeno alcuni di questi posti:

BAUHAUS ARCHIV

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Per gli appassionati di arte ed architettura questo è un luogo importante. Il museo raccoglie documenti, articoli e progetti del Bauhaus (scuola di arte, design ed architettura del XX secolo). Nel quartiere di Tiergarten, il Bauhaus-Archiv viene fondato con il supporto di Walter Gropius e di altri membri della Bauhaus in pieno stile Bauhaus.

Per info su costi ed orari: https://www.bauhaus.de/en/

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DZ BANK – FRANK O. GEHRY

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Filiale berlinese della DZ Bank, ma soprattutto, uno degli edifici più interessanti di Frank O. Gehry. Le rigide prescrizioni edilizie per la zona centrale di Berlino hanno obbligato l’architetto a rinunciare ai suoi tipici involucri ma non hanno limitato la sua fantasia. La vera natura di Gehry esce allo scoperto nell’atrio con un tetto in vetro che sembra un dirigibile. L’atrio è completamente in contrasto con la severità geometrica dei fronti: massivi e rettilinei. Visto che andrete sicuramente sia alla Porta di Brandeburgo che al Monumento dell’Olocausto di Peter Eisenman questa tappa vi tornerà anche comoda.. e sono certa che ne rimarrete del tutto affascinati.

Orari di apertura per visitare l’atrio: Lun. – Ven.: h. 8.00 – 19.00

Maggiori info su: https://www.axica.de/#/location-en

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NHOW BERLIN – TCHOBAN VOSS ARCHITEKTEN

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Vicinissimo all’East Side gallery e direttamente sulle sponde della Sprea, il Nhow Berlin non è soltanto l’unico albergo in Europa che offre due studi professionali di registrazione. Gli interni sono affidati a Karim Rashid, designer, cresciuto fra Canada e Italia, con studio ad Amsterdam e New York, che crea grafiche e colori ispirati alla musica contemporanea e gioca con l’elettronica, con i mixer e gli equalizzatori. Per quanto gli interni siano belli, è l’esterno a lasciarci a bocca aperta. L’edificio si scompone, si muove, avanza ed arretra. Gioca. E poi esplode. Lo sbalzo aggetta per 21 m rispetto agli allineamenti sottostanti. Si rimane lì sotto a guardarlo per un tempo inquantificabile.

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QUARTIER SCHUTZENSTRAßE – ALDO ROSSI

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Siamo negli anni ’90 e Aldo Rossi è uno dei più grandi architetti della scena internazionale. Per chi come me lo venera questo è un luogo da visitare assolutamente. Si trova a pochi metri dal famoso (e ormai sopravvalutato) Checkpoint Charlie, in una zona fortemente bombardata e poi attraversata dal muro. L’isolato è composto da una serie di 12 edifici tutti diversi tra loro per dimensione, forma, altezza, colori, materiali e tecnologia; ma la maestria dell’architetto italiano si riconosce subito e sembra di essere in un isolato che si è formato piano piano nel tempo. Ed è anche questa la sua bellezza.

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MERCATINI DELLE PULCI 

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Forse è scontato, forse è banale ma i miei preferiti sono nella ex Berlino Est. Uno, il più famoso, è quello di Mauerpark l’altro si trova dopo l’East side Gallery, quasi alla fine della città, in un ex distretto industriale. Luoghi di ritrovo, microcosmi veri e propri… polvere, arte, design e storia.. impossibile definirli semplicemente “mercatini delle pulci”.

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KUNSTHAUS TACHELES

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Kunsthaus Tacheles, ex centro sociale artistico del Mitte. L’edificio oggi è in disuso ma è tuttora in piedi: il suo esterno è ricoperto da murales e da graffiti, mentre al suo interno si trovano alcune sculture di arte moderna. La Kunsthaus Tacheles nasce come prigione nazista, dopo la caduta del muro il centro viene occupato da un gruppo di artisti, che gli cambiò nome. Dentro ospitava un locale notturno, un cinema e alcuni spazi dove gli artisti potevano lavorare indisturbati ed esporre le loro opere. All’esterno, nel giardino tuttora aperto parzialmente al pubblico, vi sono in mostra un’esibizione di sculture metalliche e una zona dove gli artisti possono ancora creare in totale tranquillità.

Maggiori info su: https://www.berlino.com/tacheles/

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STREET ART

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Berlino è per antonomasia uno dei luoghi in cui l’arte di strada si è sviluppata e anche oggi è in fibrillazione. Ovunque guardiamo c’è un manifesto, un’istallazione, un murales. Anche in acqua c’è qualcosa, non proprio “qualcosina” tra l’altro. Questo nella foto è il Molecule man di Jonathan Borofsky sulla Sprea. Qui tutto vibra e tende al nuovo.

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Ora non mi rimane che augurarvi buon viaggio…

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F.

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